Marisa Falbo

Bio

Nasce e vive a PALERMO, dove ha frequentato il Liceo Artistico e l’Istituto d’Arte.

Bio
La sua attività di pittrice e grafica inizia sin da giovanissima; sperimenta tutte le tecniche esistenti possibili; fa esperienze particolari come: “l’animazione” e le sue ricerche pittoriche e grafiche si orientano verso gli insetti, in particolare sulle farfalle e locuste. Presenta così le sue opere in numerose Collettive e Personali in Italia ed all’Estero, riscuotendo ampi successi di critica. Si abilita all’insegnamento dell’Educazione Artistica, insegnando solo per 3 anni, poi decide di dedicarsi interamente alla sua arte. Il filone che segue inizialmente è quello surrealista, che nel tempo si trasforma in simbolismo. In questi ultimi tempi la tematica da lei trattata è: “il fiore della vita”, il cui simbolo viene incorporato nella maggior parte delle sue texture pittoriche. Nel 1979 inventa la “ OSMOGRAFIA ”, nuova tecnica che presenta nel 1981 per la prima volta a Firenze sul tema: “Contaminazione secolare”, con una Personale alla Galleria “Il Cenacolo”, quindi a Milano nell’82 con una mostra dal titolo: “ARTISTI IN GALLERIA”, ”ISART-COLLECTION”. Nello stesso anno vince il “PREMIO SCOGLIERA”, indetto dalla: “ISART COLLECTION (MI)”.

Critica

Il messaggio pittorico di Marisa Falbo racchiude in sé la "preziosità di una melodia toccante che rasenta la magia". Nella sua pennellata, che talvolta ti trascina in un vortice di passione in continuo movimento, troviamo un connubio di misteri tra teosofia zen e geometrie sacre, fra trasparenze e monotipie.... talvolta merletti o fiori della vita materici....immergendo lo spettatore in un viaggio onirico molto estro-verso. Storico d'arte prof. Philippe D'averio

Critica
Le sue opere sono portali del tempo e rimodulazione stilistica. Nelle sue opere di estrema eleganza ed originalità troviamo "tessuti filtrati" quasi onirici, dove è costante il desiderio di tradurre quello che è il miracolo della Grande Opera Filosofica. Come diceva Ermete trismegisto : "ciò che esiste in basso è come quello che esiste in alto". Nell'ultima produzione artistica dedicata agli inganni, opere come Ecce Homo, il Corteggiamento, l'inganno materiale e l'inganno di Leda, viene una rimodulazione in chiave di transizione stilistica epocale che focalizza soggetti sacri di provenienze diverse in un dialogo interreligiosi attualizzandoli con la tecnica della banconota attraverso la quale si può ripercorrere parallelamente al soggetti, le vicende di un periodo storico difficile che arriva fino ai momenti più drammatici dell' oggi. L'artista ha esposto le sue opere presso musei italiani ed esteri , in enti pubblici e privati riscuotendo sempre grandi consensi positivi. Hanno scritto di lei critici d'arte di chiara fama italiana ed estera.

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